lunedì 12 novembre 2012

Scatola nera per l'auto, ecco come funziona


La scatola nera per le auto, quella definita dal progetto Check box dell'Isvap e che permetterà di risparmiare sulle polizze assicurative, è un dispositivo mobile che può essere installato (a carico della compagnia) sugli autoveicoli per rilevare i dati utili a capire la condotta di guida e conservarli in caso di incidenti. Viene collegata alla porta diagnostica Odb, che grazie ad un'interfaccia standard e rileva una serie di parametri, dalla velocità al regime di rotazione del motore, dalla marcia inserita all'accelerazione laterale, in pratica possono essere prelevati tutti i dati relativi al funzionamento dell'automobile.  Tornando al dispositivo Check Box, possiamo dire che funziona a grandi linee come quella montata di serie sugli aerei, è quindi capace di resistere a pressioni e temperature molto elevate. Pensata per conservare integre le informazioni registrate in caso di incidente, registrandone la dinamica nei 40 secondi precedenti e nei dieci secondi successivi all'impatto. I’incidente viene rilevato attraverso alcune informazioni come la forte decelerazione (comunicata dalla centralina dell'Abs/Esp), o l'apertura dei sistemi di sicurezza (gli airbag) o l'attivazione di sistemi per la riduzione dei danni di impatto (pre safe) presenti in alcune vetture e il dispositivo è in grado di rilevare l'incidente e di registrare, anche con dati georeferenziati tramite antenna Gps, l'avvenuto sinistro e la posizione dove questo è avvenuto.

La scatola nera per auto può essere equipaggiata anche con un modulo radio Gsm/Gprs, che collegandosi alla rete cellulare può comunicare i dati in tempo reale. Con il dispositivo le frodi diventano più difficili ed è possibile costruire tariffe personalizzate con conseguenti risparmi di costo. Check box non serve solo per migliorare il rapporto tra assicuratori e assicurati, ma potrebbe contribuire ad elevare il livello della sicurezza stradale attraverso la telematica. In questo campo ci sono sistemi molto avanzati di applicazione della tecnologia e uno di questi si chiama eCall, un progetto nato nel 2009 dall'Unione Europea. Una piattaforma verso cui far confluire le case automobilistiche (e non solo) avendo l'obiettivo di standardizzare i protocolli di comunicazione quando una vettura si trova in una situazione d'emergenza. Il sistema prevede l'utilizzo di una scatola nera che sia grado di interagire con i sistemi di bordo, sia per quanto riguarda gli strumenti di sicurezza che per quelli di navigazione, attraverso una rete dedicata. eCall è in grado di fornire assistenza immediata in caso di incidente o avaria in funzione dello specifico problema.
Il dispositivo montato a bordo auto può capire la gravità dell'incidente, verificando l'apertura o meno degli airbag, inoltra la chiamata al Centro di raccolta d’emergenza (Psap) con il numero unico 112 inviando agli operatori precise informazioni  utili per attivare i soccorsi. In base alla gravità della situazione, il sistema eCall può essere attivato dagli occupanti o si attiva in modalità completamente automatica.  Tornando ancora al progetto Check Box, come da ultima relazione Isvap del 2010, si evinceva che gran parte delle compagnie assicurative si limitava ad applicare uno sconto minimo sulle tariffe e i sinistri causati dai conducenti nel periodo di utilizzo della scatola nera siano stati inferiori alla media, riscuotendo però più consenso tra i guidatori maturi. In conclusione la tecnologia è disponibile e assicura tutte le funzionalità contemplate dal provvedimento,casomai è lo sconto minimo obbligatorio (se fosse sostanzioso) che potrebbe ampliare l’utilizzo della "scatola nera" ed aumentare la sicurezza sulle strade.

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