lunedì 12 novembre 2012

Cosa cambia per i comuni d’Italia con la nuova riforma


Il Consiglio dei Ministri ha varato qualche giorno fa il Decreto Legge 5 novembre 2012 n. 188Disposizioni urgenti in materia di Province e Città metropolitane”, che per diventare operativo sarà soggetto all’approvazione del Parlamento, grazie al quale le province delle regioni italiane diminuiranno da 86 a 51, incluse le città metropolitane. Cosa cambia quindi per i comuni d’Italia? A livello di percezione di ogni singolo abitante niente in realtà, ma per quanto riguarda la provincia si, visto che molte spariranno e verranno inglobate in una nuova. Il Decreto Legge 5 novembre 2012 n. 188 stabilisce infatti che saranno unificate le province che hanno meno di 350.000 abitanti o che hanno una dimensione del territorio inferiore a 2.500 chilometri quadrati.
 
Inoltre a partire dal 1 gennaio prossimo, le amministrazioni delle province e di tutti comuni d’Italia verranno commissariate, in attesa delle elezioni di novembre del prossimo anno: dal 1 gennaio 2014 invece, avverrà la completa capacità operativa dei nuovi enti territoriali, delle città metropolitane e dei cambiamenti di provincia dei comuni d’Italia pugliesi. L’assegnazione dei comuni d’Italia capoluoghi dei nuovi enti territoriali verrà preso dai comuni d’Italia già capoluoghi di provincia con il numero degli abitanti residenti più elevato, a meno che non vi siano intese differenti tra i comuni d’Italia coinvolti. Per assegnare i ruoli di capoluogo di provincia verrà vagliata la cittadinanza dimorante alla rilevazione statistica del 2011, rifacendosi ai dati Istat fruibili al giorno di entrata in vigore del Decreto Legge 5 novembre 2012 n. 188. L’accorpamento di diverse province con la conseguente nascita di nuove realtà potrebbe far sorgere anche nuove definizioni e nuove sigle, per esempio nel caso della nuova provincia di Modena Reggio Emilia, la nuova provincia potrebbe chiamarsi Moreggio.
 
Vediamo nel dettaglio quali sono le nuove province italiane: L’Aquila Teramo, Chieti Pescara, Matera Potenza, Catanzaro Crotone Vibo Valentia, Avellino Benevento, Parma Piacenza, Modena Reggio Emilia, Forlì-Cesena Ravenna Rimini, Rieti Viterbo, Frosinone Latina, Imperia Savona, Milano Monza e Della Brianza, Cremona Lodi Mantova, Como Lecco Varese, Ascoli Piceno Fermo Macerata, Campobasso Isernia, Alessandra Asti, Novara Verbano-Cusio-Ossola, Biella Vercelli, Barletta-Andria-Trani Foggia, Brindisi Taranto, Firenze Pistoia Prato, Grosseto Siena, Livorno Lucca Massa-Carrara Pisa, Perugia Terni, Rovigo Verona, Padova Treviso. Alcuni comuni d’Italia pugliesi migreranno poi dalla nuova provincia di Brindisi Taranto alla provincia di Lecce e per la precisione sono: Avetrana, Cellino San Marco, Erchie, Mesagne, San Donaci, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernotico, Torchiarolo e Torre Santa Susanna, mentre Fasano diventerà un nuovo comune della provincia di Bari.

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