Il Consiglio dei Ministri ha varato qualche giorno fa
il Decreto Legge 5 novembre 2012 n. 188 “Disposizioni urgenti in materia
di Province e Città metropolitane”, che per diventare operativo sarà
soggetto all’approvazione del Parlamento, grazie al quale le province delle
regioni italiane diminuiranno da 86 a 51, incluse le città metropolitane.
Cosa cambia quindi per i comuni d’Italia? A livello di percezione di
ogni singolo abitante niente in realtà, ma per quanto riguarda la provincia si,
visto che molte spariranno e verranno inglobate in una nuova. Il Decreto
Legge 5 novembre 2012 n. 188 stabilisce infatti che saranno unificate le
province che hanno meno di 350.000 abitanti o che hanno una dimensione del
territorio inferiore a 2.500 chilometri quadrati.
Inoltre a partire dal 1 gennaio prossimo, le
amministrazioni delle province e di tutti comuni d’Italia verranno commissariate,
in attesa delle elezioni di novembre del prossimo anno: dal 1 gennaio 2014
invece, avverrà la completa capacità operativa dei nuovi enti territoriali,
delle città metropolitane e dei cambiamenti di provincia dei comuni d’Italia
pugliesi. L’assegnazione dei comuni d’Italia capoluoghi dei nuovi
enti territoriali verrà preso dai comuni d’Italia già capoluoghi di
provincia con il numero degli abitanti residenti più elevato, a meno che non vi
siano intese differenti tra i comuni d’Italia coinvolti. Per assegnare i
ruoli di capoluogo di provincia verrà vagliata la cittadinanza dimorante alla
rilevazione statistica del 2011, rifacendosi ai dati Istat fruibili al giorno
di entrata in vigore del Decreto Legge 5 novembre 2012 n. 188. L’accorpamento
di diverse province con la conseguente nascita di nuove realtà potrebbe far
sorgere anche nuove definizioni e nuove sigle, per esempio nel caso della
nuova provincia di Modena Reggio Emilia, la nuova provincia potrebbe chiamarsi
Moreggio.
Vediamo nel dettaglio quali sono le nuove province
italiane: L’Aquila Teramo, Chieti Pescara, Matera Potenza,
Catanzaro Crotone Vibo Valentia, Avellino Benevento, Parma Piacenza, Modena
Reggio Emilia, Forlì-Cesena Ravenna Rimini, Rieti Viterbo, Frosinone Latina,
Imperia Savona, Milano Monza e Della Brianza, Cremona Lodi Mantova, Como Lecco
Varese, Ascoli Piceno Fermo Macerata, Campobasso Isernia, Alessandra Asti,
Novara Verbano-Cusio-Ossola, Biella Vercelli, Barletta-Andria-Trani Foggia,
Brindisi Taranto, Firenze Pistoia Prato, Grosseto Siena, Livorno Lucca
Massa-Carrara Pisa, Perugia Terni, Rovigo Verona, Padova Treviso. Alcuni
comuni d’Italia pugliesi migreranno poi dalla nuova provincia di Brindisi
Taranto alla provincia di Lecce e per la precisione sono: Avetrana, Cellino
San Marco, Erchie, Mesagne, San Donaci, San Pancrazio Salentino, San Pietro
Vernotico, Torchiarolo e Torre Santa Susanna, mentre Fasano diventerà un
nuovo comune della provincia di Bari.
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