La graduatoria della qualità dell’ambiente nei comuni d’Italia capoluogo di provincia è stata stilata in base ad una ricerca
combinata effettuata da Ambiente Italia, il Sole 24 Ore e Legambiente e sono stati analizzati oltre 120 indici per
valutare la qualità dell’ambiente di ogni comune. I settori esaminati sono: l’inquinamento, lo
spreco di acqua, il grado di purificazione dell’acqua, la raccolta dei rifiuti
ed il numero di veicoli ogni abitante. Per quanto riguarda l’inquinamento, più
di 50 comuni d’Italia mostrano elevati concentramenti di biossido di azoto e i
livelli delle famigerate polveri sottili sono più alti del valore massimo per
la sicurezza degli individui in 6 comuni d’Italia, ovvero Siracusa,
Frosinone, Caserta, Torino, Pavia e Napoli.
12 poi sono i comuni d’Italia che perseverano nello
spreco dell’acqua fatta entrare nella rete per più del 50% del totale e 50 sono
i comuni d’Italia che lasciano per strada più del 30% dell’acqua. In 6 comuni
d’Italia appena la metà della popolazione riceve acqua dal depuratore. Per
quanto riguarda il numero di veicoli ogni abitante, in media ogni 100
persone ci sono 63 autovetture. In sostanza rispetto agli anni precedenti
non è cambiato quasi niente e le amministrazioni dei comuni d’Italia non
sono in grado o non vogliono assumersi la responsabilità di attuare soluzioni
energiche e manca ancora un’organizzazione nel nostro paese che si occupi
del rispetto dell’ambiente a livello nazionale. Dalla ricerca viene a galla un
Italia come di consueto piena di incoerenze, con da una parte comuni
d’Italia virtuosi e dall’altra condizioni devastanti e con la solita
inclinazione comune al progresso solo sbandierato anziché reale.
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